L’incontro fra Joe Biden e Xi Jinping
L’incontro fra Joe Biden e Xi Jinping, la Camera approva il Build Back Better Act e l'assoluzione di Rittenhouse.
L’incontro fra Joe Biden e Xi Jinping
Si è tenuto in settimana un incontro virtuale che ha visto confrontarsi il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il numero uno della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping. Il vertice, pur ritenuto soddisfacente da entrambe le parti e utile a smorzare le tensioni fra i due paesi, si è concluso senza nessun sostanziale passo avanti nelle questioni delicate.
Fra queste, rientrava quella relativa a Taiwan: gli Stati Uniti hanno in tempi recenti alzato la voce per impedire che l'isola possa finire sotto il controllo di Pechino, che punta invece alla conquista, utile per consolidare il controllo sull'area e rilanciare le ambizioni di potenza. Durante il vertice Xi Jinping ha sottolineato come l’utilizzo della situazione come leva politica da parte degli americani per aumentare il pressing sulla Cina sia un “giocare con il fuoco”, e che chi "gioca con il fuoco rischia di bruciarsi".
Xi Jinping ha anche chiarito come la “Cina sia pronta a prendere tutte le contromisure possibili nel caso in cui venga superata la linea rossa”, in questo caso rappresentata dall’aumento dell'influenza delle forze indipendentiste sull’isola. Gli Stati Uniti, che hanno ritirato nel 1979 il loro riconoscimento di Taiwan come nazione autonoma quale passo preliminare per migliorare le relazioni con il colosso asiatico, e che quindi di fatto riconoscono la politica dell’esistenza di “una sola Cina” rivendicata da Pechino, hanno in ogni caso aumentato gli sforzi diplomatici per aiutare l’isola.
Al centro delle discussioni è rientrato anche il tema dei diritti umani, con Biden che ha espresso la propria preoccupazione per la situazione nello Xinjiang, in Tibet e a Hong Kong, mentre Xi Jinping ha affermato come sul tema Pechino non sia disposta ad accettare l’ingerenza di altri paesi nei propri affari interni.
Nessun passo avanti anche nelle questioni commerciali, anche se stando a quanto riportato dal New York Times le due parti hanno evidenziato un certo ottimismo sulla possibilità di raggiungere intese sul tema in futuro, nonostante Biden abbia definito “sleali” alcune pratiche commerciali cinesi.
Gli unici punti intorno al quale c'è stata una minima intesa fra le parti sono quelli relativi alla lotta al cambiamento climatico e all’alleggerimento delle restrizioni ai giornalisti che desiderano operare nei due paesi.
La Camera approva il Build Back Better Act
La Camera dei Rappresentanti ha approvato in prima lettura (220 voti a favore, tutti i democratici, ad eccezione di Jared Golden del Maine, e 213 contrari) il Build Back Better Act, il pacchetto di spesa sociale da 1,75 mila miliardi di dollari.
La motivazione per la quale Golden ha votato contro è stata il fatto che secondo lui il pacchetto di spesa non va abbastanza in profondità sulla tassazione per i milionari, definendo il tutto "un regalo ai ricchi". Il pacchetto passa ora al Senato, dove quasi certamente sarà soggetto a cambiamenti. In particolare sono a rischio alcune delle proposte più a cuore ai progressisti e presenti nella misura approvata dalla Camera, come ad esempio l’istituzione del congedo parentale per le neo-mamme: il tutto a causa dell’opposizione espressa sinora dai senatori Joe Manchin (D-W.Va.) e Kyrsten Sinema (D-Ariz.).
È molto probabile, inoltre, che anche la parte relativa alla riforma dell’immigrazione approvata dalla Camera non riesca a passare al Senato in quanto verrà quasi certamente bocciata dalla Parlamentarian, Elizabeth McDonough, in quanto violazione delle stringenti regole che al Senato consentono l’approvazione di leggi con la procedura semplificata della “budget resolution” per bypassare il filibuster (ostruzionismo) dell’opposizione.
Se il pacchetto dovesse passare senza sostanziali modifiche di fondo, si tratterebbe lo stesso del più grande intervento di espansione della spesa sociale negli Stati Uniti dagli Anni Sessanta in poi. Sarebbe anche una vittoria importantissima per Joe Biden, che su questo ha incentrato la sua presidenza: proprio i tentativi presidenziali di mediazione aumentano le possibilità di giungere a un accordo.
L’assoluzione di Rittenhouse fa discutere
Una sentenza emessa in settimana è destinata a far discutere. Riguarda Kyle Rittenhouse, che un anno fa era partito armato dall’Illinois per recarsi a Kenosha, in Wisconsin, con l’obiettivo di difendere alcune proprietà durante le manifestazioni esplose nel pieno del movimento Black Lives Matter scoppiate a seguito del ferimento dell’afroamericano Jacob Blake.
In quell’occasione Rittenhouse, ora diciottenne, uccise due persone e ne ferì una terza: qualora fosse stata accolta la richiesta più dura avrebbe addirittura rischiato l’ergastolo, mentre la giuria popolare (dopo un dibattimento durato tre giorni) ha scelto di assolverlo da tutte le accuse.
Una sentenza che, come detto, ha diviso l’America alimentando le tensioni. Ragion per cui il presidente Joe Biden ha fatto un pubblico appello alla calma, dichiarandosi arrabbiato per la sentenza ma invitando al tempo stesso al rispetto del verdetto emesso dalla giuria popolare.
Le altre notizie della settimana
Per la prima volta dopo diversi anni il Partito Repubblicano è davanti al Partito Democratico nei sondaggi a livello nazionale. Nella media di FiveThirtyEight il GOP è al 42.4% dei consensi e i Democratici al 42.1%.
Nella giornata di venerdì la vice-presidente Kamala Harris ha assunto momentaneamente la funzione di presidente degli Stati Uniti, dato che Joe Biden è stato sottoposto ad anestesia per via di una colonscopia. Si tratta di una procedura attuata già diverse volte nel corso della storia americana, utilizzata quando l'inquilino della Casa Bianca non è momentaneamente in grado di assolvere alle sue funzioni.
Il Dipartimento di Giustizia ha deciso di donare 139 milioni di dollari ai dipartimenti di polizia degli Stati Uniti per assumere fino a 1.000 nuovi agenti. Si tratta di una scelta importante dell’amministrazione Biden, che riguarderà soprattutto città come San Francisco, Chicago, Cincinnati, New Orleans, Cleveland e St. Paul. Una decisione che va in controtendenza rispetto al movimento "Defund The Police", che aveva trovato sponde anche in una minoranza interna nel Partito Democratico, ma che si era rivelato un boomerang elettorale.
In un’intervista rilasciata a POLITICO la senatrice democratica Krysten Sinema, finita recentemente sotto gli occhi del ciclone per la sua opposizione ad alcune politiche progressiste presenti nel Bulid Back Better Act, ha affermato di non avere alcuna intenzione di cambiare partito, pur evidenziando la necessità della diversità di idee all’interno di uno stesso schieramento.
Il sostegno degli americani per leggi che prevedano un controllo più severo della vendita di armi è sceso di 5 percentuali attestandosi al 52%, il dato più basso dal 2014. Questo il risultato di un nuovissimo sondaggio Gallup secondo cui, allo stesso tempo, il 35% degli adulti statunitensi pensa che le leggi che gestiscono la vendita di armi da fuoco dovrebbero essere mantenute come sono ora, mentre l'11% è a favore di leggi meno severe.
Jacob Chansley, anche conosciuto come Jake Angeli, lo sciamano di QAnon divenuto famoso nel corso dell'assalto al Congresso dello scorso 6 gennaio, è stato condannato a 41 mesi (ovvero 3 anni e mezzo) di carcere per il suo ruolo nell'attacco al Campidoglio. Si tratta di una pena più bassa di quella richiesta dall’accusa, rappresentata dal procuratore Kimberly Paschall del Dipartimento di Giustizia.
Gli Stati Uniti hanno trascorso il 2021 riprendendosi dall'impatto della Covid-19 sull'economia. Gli indici di borsa hanno battuto ogni record e la disoccupazione è in continuo calo. Ma gli americani la pensano diversamente .
Una delle cause del paradosso è che, sebbene ci siano nuovi lavori e un aumento dei salari, l'inflazione è arrivata al 6,2%. Tutti i beni hanno dunque dei prezzi in crescita, con la benzina aumentata del 50% e le auto usate del 26%. L'inflazione è al più alto tasso da tre decenni.
Il senatore democratico e Presidente pro Tempore del Senato degli Stati Uniti, Patrick Leahy, ha annunciato che non si ricandiderà alle elezioni di metà mandato che si terranno nel 2022.
Leahy, 81 anni, è stato eletto senatore otto volte di fila dal 1974 ed è a oggi l'unico democratico del Vermont ad essere stato eletto alla camera alta del Congresso. È il quarto senatore ad essere rimasto più in carica nella storia degli Stati Uniti.
L'ex deputato Beto O’Rourke (D-Texas) ha annunciato oggi la sua intenzione di sfidare il governatore in carica del Texas, Greg Abbott (R), alle prossime elezioni per il governatore previste per il novembre 2022.
I vescovi cattolici americani fanno marcia indietro rispetto ad una posizione espressa mesi fa da parte del clero, in particolar modo dopo il pressing operato dal Vaticano: nessun divieto di comunione ai politici che supportano il diritto di aborto (come Joe Biden).
Nuovo allarme default lanciato dal Segretario al Tesoro, Janet Yellen: si rischia il default poco dopo il 15 dicembre, se non sarà approvato entro quella data dal Congresso un ulteriore aumento del tetto del debito. Quello approvato ad ottobre scade infatti il 3 dicembre.
A differenza di allora, stavolta è molto probabile che i democratici procedano con i soli loro voti usando la procedura della budget reconciliation, vista la totale opposizione dei repubblicani a qualsiasi ulteriore aumento del tetto del debito.
Il ritorno sulla Luna degli astronauti americani continua a ritardare. Secondo un nuovo rapporto dell'Ispettore Generale della NASA, realisticamente non potrà avvenire prima del 2026, ovvero due anni dopo la scadenza inizialmente prevista del 2024 dall'Amministrazione Trump.
Per il 65% degli americani la Corte Suprema dovrebbe bocciare la legge restrittiva sull'aborto e per il 60% dovrebbe confermare la sentenza Roe vs Wade che ha legalizzato l'aborto a livello federale nel 1973. Questo il risultato di un sondaggio Washington Post/ABC News.
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