L'impeachment contro Joe Biden
Nel numero di questa settimana parliamo dell'impeachment contro Joe Biden e dello sciopero nel settore automobilistico
L'impeachment contro Joe Biden e l'incriminazione del figlio del presidente
Lo Speaker della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy, ha annunciato l'apertura di una richiesta di impeachment contro Joe Biden. Il leader del GOP ha, infatti, mosso "accuse di abuso di potere, ostruzione e corruzione", che si riferiscono specificamente alle affermazioni secondo cui il presidente avrebbe collaborato in modo inappropriato con suo figlio Hunter durante il suo mandato come vicepresidente
A pochi giorni da questa mossa, anche se non direttamente legata alla vicenda, è arrivata l'incriminazione per lo stesso figlio del presidente, emanata dal procuratore speciale David Weiss, per il possesso illegale di una pistola, acquistata da Hunter Biden nel 2018 mentendo sul fatto che in precedenza avesse fatto uso di droga. Era una decisione attesa, dal momento che il tentativo di patteggiamento portato avanti dalla difesa non era andato a buon fine: in questo mancato accordo vi era anche una seconda vicenda relativa ad evasione fiscale, che fa pendere una seconda spada di Damocle sullo stesso Hunter Biden.
Ma, per quanto riguarda il processo di impeachment in corso alla Camera, quali sarebbero le azioni illecite commesse dal figlio del presidente? Quest'ultimo ha guadagnato milioni di dollari facendo affari internazionali mentre suo padre era vicepresidente. Secondo i Repubblicani, ha sfruttato il nome della sua famiglia, in alcuni casi ricoprendo posizioni che sembravano presentare conflitti con il lavoro di suo padre. L'esempio più eclatante è relativo a quando Hunter Biden, nel 2014, è diventato membro del Consiglio di Amministrazione della piccola società energetica ucraina, Burisma, il cui proprietario era sospettato di corruzione. All'epoca, l'allora vicepresidente Joe Biden era il principale interlocutore dell'Amministrazione Obama sull'Ucraina.
Nell'ambito delle sue competenze, Biden ha spinto il governo ucraino a reprimere la corruzione, anche attraverso la rimozione del procuratore Viktor Shokin, che la comunità internazionale considerava un ostacolo alle riforme ma che, allo stesso tempo, stava anche indagando su Burisma. Già i rapporti dei media dell'epoca sottolinearono la contraddizione, che era anche fonte di preoccupazione nel Dipartimento di Stato dell'Amministrazione Obama.
Da parte sua, Hunter Biden ha affermato di non aver mai discusso dei suoi affari in Ucraina con suo padre, tranne che per un breve scambio dopo essere entrato in Burisma. Nel complesso, gli elementi che i Repubblicani hanno in mano al momento sono i seguenti:
1. I repubblicani della Camera, guidati dal deputato James Comer, presidente della Commissione Vigilanza, hanno ottenuto migliaia di pagine di registri finanziari da vari membri della famiglia Biden e dai loro associati attraverso richieste al Dipartimento del Tesoro e a varie istituzioni finanziarie.
2. Comer ha ripetutamente affermato, ma senza prove sostanziali a supporto, che ci sono abbastanza elementi in quei documenti per tracciare un legame chiaro tra Hunter Biden, che avrebbe sfruttato il nome di suo padre, e le decisioni politiche prese da Biden quando era vicepresidente. Tale connessione non è stata dimostrata.
3. I repubblicani hanno focalizzato molta attenzione su una denuncia non verificata all'FBI di un presunto schema di corruzione coinvolgente Biden, quando questo era vicepresidente. Questa affermazione, emersa nel 2019 e parte del primo impeachment di Trump, riguarda l'accusa secondo cui Biden avrebbe esercitato pressioni sull'Ucraina per licenziare il procuratore Shokin al fine di fermare un'indagine su Burisma.
4. I repubblicani affermano di aver scoperto che la "famiglia Biden" ha guadagnato $20 milioni da "fonti estere", ma la maggior parte di quel denaro è andata ad associati d'affari di Hunter Biden. Quest'ultimo ha guadagnato circa $7,5 milioni, mentre alcuni documenti indicano guadagni di altri membri della famiglia, come il fratello e la nuora di Joe Biden. Nessun denaro è stato però ricondotto direttamente al presidente.
5. I democratici hanno ribadito che il Dipartimento di Giustizia ha già indagato sulla questione Burisma quando Trump era presidente ed ha chiuso la questione dopo 8 mesi, trovando "prove insufficienti" per proseguire ulteriormente. Inoltre, anche altri Paesi hanno spinto per il licenziamento del procuratore Shokin, considerandolo come corrotto.
6. È importante ricordare che nei quattro anni intercorsi tra la vicepresidenza e la presidenza (2017-2021), il presidente Biden avrebbe potuto fare affari con suo figlio senza violare alcuna regola etica.
Come già sottolineato precedentemente, inoltre, McCarthy (la cui elezione è stata tribolata ed è arrivata dopo una lunga contrattazione con l'ala destra del partito) ha dovuto cedere alle numerose pressioni provenienti dalla frazione più estremista interna al GOP. La deputata trumpiana Marjorie Taylor Greene, ha dichiarato che non avrebbe votato nessuna delle leggi di bilancio, a meno che la Camera non avesse aperto un'inchiesta di impeachment. Inoltre, il deputato trumpiano Matt Gaetz ha minacciato di estromettere McCarthy dalla sua posizione come Speaker se non fossero iniziati i procedimenti di impeachment.
Al momento, in ogni caso, non sono state trovate prove di una condotta fraudolenta, fattore che ha suscitato perplessità in molti senatori Repubblicani, che si sono dichiarati scettici sull'apertura di un procedimento senza prove concrete. Anche alla Camera, del resto, i dubbiosi non mancano: proprio in virtù della maggioranza risicata, dunque, per Kevin McCarty non sarà semplicissimo far passare la mozione (che comunque non ha chance di ottenere voti al Senato).
Lo sciopero del settore dell'automobile
È iniziato nella giornata di venerdì uno sciopero dei lavoratori del settore dell'automobile, dopo che i negoziati fra le parti sociali e le aziende per il rinnovo dei contratti collettivi appena scaduti sono falliti. L'UAW (il principale sindacato del settore) ha richiesto un aumento delle paghe del 40% nei prossimi quattro anni, in linea con quanto sono cresciuti recentemente gli stipendi dei manager.
La controproposta delle principali compagnie (General Motors, Ford e Stellantis) prevedeva invece un aumento decisamente minore: come sottolineato dal New York Times, le aziende hanno sostenuto che un aumento maggiore era al momento impossibile, visti gli sforzi compiuti recentemente per investire nel settore dell'elettrico. Va specificato, comunque, come i sindacati abbiano deciso di fare scioperare soltanto una piccola parte della forza lavoro, minacciando però proteste su larga scala qualora non dovesse essere raggiunto un accordo. Le stesse organizzazioni, inoltre, si sono offerte di pagare gli stipendi di quanti a causa della mancata presenza nelle fabbriche non riceveranno le paghe in questi giorni.
Lo stesso New York Times ha sottolineato come questo sciopero sia un test importante per il presidente Biden che, nel corso del suo mandato, si è sempre fatto portavoce di una politica a favore della classe media e dei sindacati. Proprio per questo, l'inquilino della Casa Bianca si è schierato al fianco dei lavoratori, sostenendo come le aziende non abbiano diviso equamente i loro profitti con i dipendenti.
Nonostante questo, però, l'amministrazione ha anche iniziato una serie di sforzi per riportare le parti al tavolo della trattativa. Al pomeriggio di sabato, i colloqui sono ripresi solamente fra sindacati e Ford, anche se un accordo è ancora lontano.
Le altre notizie della settimana:
Il Senato del Wisconsin, controllato dal Partito Repubblicano, ha votato per rimuovere dall'incarico l'Elections Commission Administrator Meagan Wolfe, con l'accusa di aver orchestrato un piano per modificare i risultati delle presidenziali del 2020.
I Democratici hanno fortemente criticato questa decisione dichiarandola illegittima, ragion per cui è plausibile una battaglia legale.
Il Senato ha ripreso pienamente i lavori dopo la pausa estiva e sono emerse subito le prime frizioni fra i due partiti. Il leader della maggioranza Chuck Schumer ha accusato i Repubblicani di aver ritardato l'approvazione del pacchetto di fondi che servono per rifinanziare il governo federale.
La causa delle divisioni è legata al fatto che il Senato non voterà un pacchetto di misure che includono tre appropriation bills (una legge con cui il Congresso dà ad agenzie federali autorità sul budget), dopo le obiezioni mosse dal Repubblicano Ron Johnson. Fonti di The Hill rivelano come la strategia del GOP sia quella di provare a spacchettare il pacchetto per massimizzare la possibilità contrattuale con i Democratici.
Il senatore Mitt Romney, candidato Repubblicano alle elezioni presidenziali del 2012, ha annunciato il suo ritiro dalla politica attiva dichiarando che non cercherà un nuovo mandato nella Upper House. Nel farlo, ha invitato anche Joe Biden e Donald Trump a compiere un passo indietro, invocando un ricambio generazionale.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky visiterà il Campidoglio degli Stati Uniti la prossima settimana come parte della sua visita negli USA per partecipare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
La visita è indicativamente prevista per giovedì 21 settembre.
L'Attorney General del Texas, il Repubblicano Ken Paxton, è stato assolto nel processo di impeachment tenuto contro di lui nel Senato statale. Nessuno dei sedici capi di imputazione, infatti, ha ricevuto i ventuno voti necessari per rimuovere l'esponente politico dal suo incarico.
Paxton era stato accusato di aver abusato del suo potere per elargire favori nei confronti di un suo amico e finanziatore.