Le audizioni sull'assalto al Congresso e le risposte alle scelte della Corte Suprema
Proseguono le audizioni sull’assalto al Congresso
La testimonianza shock di Cassidy Hutchinson, una delle collaboratrici di Mark Meadows (ex capo dello staff della Casa Bianca), potrebbe segnare uno spartiacque nelle indagini dell’inchiesta pubblica a riguardo dell’assalto al Congresso avvenuto il 6 gennaio 2021. Secondo quest’ultima, infatti, Trump e Meadows erano a conoscenza della possibilità di violenze, compreso il fatto che i sostenitori dell’ex presidente avevano con loro armi quando si sono riuniti dinanzi alla Casa Bianca.
Se la Commissione della Camera ha appreso dai rapporti delle forze dell'ordine che le persone presenti al comizio di Trump avevano con loro spray al peperoncino, coltelli e oggetti contundenti che potevano essere usati come armi, come ha dichiarato la vicepresidente della Commissione, la stessa Hutchinson ha confermato che questo era noto anche all'interno della Casa Bianca.
Secondo la testimonianza, Trump aveva detto ai suoi assistenti che voleva che le precauzioni di sicurezza fossero revocate per aumentare la folla di manifestanti, in modo da permettere a quest’ultima di marciare verso il Campidoglio. Secondo alcune indiscrezioni, sembra anche che lo stesso presidente volesse recarsi a Capitol Hill, in una mossa sconsigliata anche dai suoi stessi collaboratori più stretti. Quest’ultima voce, inizialmente smentita nel suo libro da Meadows, parrebbe invece confermata dalle chat del Consiglio di Sicurezza Nazionale, che riportano un quadro minuto per minuto di quanto accaduto in quelle ore.
Uno dei tratti comuni che emerge dalle indagini svolte in queste ore è relativo al fatto che Trump abbia ignorato quanti, durante lo spoglio, abbiamo cercato di parlargli dei rischi che ci sarebbero stati nel reclamare falsamente vittoria. Del resto molti nella stessa cerchia dell’ex presidente, compresa la figlia Ivanka, hanno riconosciuto subito che non ci fossero evidenze di frodi elettorali e che il padre avesse perso le elezioni.
La stessa cosa sarebbe stata detta a Rudy Giuliani dallo speaker della Camera dei Rappresentanti dell’Arizona Rusty Bowsers, che avrebbe affermato come non vi fosse alcuna prova di possibili brogli elettorali. Perplessità furono mostrate anche da John Eastman. Fra le rivelazioni fatte da Cassidy Hutchinson ci sarebbe anche quella relativa alle preoccupazioni espresse da Pat Cipollone, che già alcuni giorni prima rispetto all’assalto al Congresso aveva mostrato preoccupazioni su possibili azioni violente istigate dall’ex presidente.
Le ultime decisioni della Corte Suprema e la scelta dello stato di New York
Continuano a far discutere le decisioni assunte negli ultimi giorni dalla Corte Suprema, che ha toccato questioni molto delicate come quelle relative al possesso di armi e al diritto di abortire. Se la scelta più contestata è stata senza dubbio quella relativa all’overturning di Roe vs Wade, la sentenza che dal 1973 regolava nel paese il diritto di abortire, altrettanto importante è stata quella che allentava le restrizioni sulla possibilità di portare le armi.
Questa settimana lo stato di New York ha scelto di rispondere, con la governatrice Kathy Hocul che ha iniziato una sessione legislativa speciale che ha portato a diversi risultati concreti. Anzitutto il Congresso statale ha scelto di varare una legge che pone significative restrizioni sulla possibilità di portare le armi e approvato un emendamento che dà il via al processo che porterà ad inserire il diritto di abortire nella costituzione dello stato.
La legge sulle armi ne vieterà l’utilizzo in luoghi pubblici come metropolitane, parchi, ospedali e stadi, subordinando la vendita a una serie di esami scritti e orali. Stando a quanto riportato dal New York Times, sarà invece più complesso arrivare all’approvazione del diritto costituzionale di abortire, dal momento che inserire un emendamento nella costituzione rappresenta un processo lungo e complesso. Venerdì scorso, in ogni caso, è stato compiuto un primo passo con l’approvazione dell’Equal Rights Amendament, che garantisce il diritto all’aborto e all’accesso ai contraccettivi.
A riguardo la governatrice Hocul ha affermato: “Non torneremo indietro, anche se loro pensano di poter cambiare le nostre vite con una firma, ma abbiamo anche noi penne per firmare. Sarò al fianco dei cittadini per difendere la libertà degli individui”.
La Corte Supreme assume un’altra decisione sul clima
Un’altra decisione assunta dalla Corte Suprema e destinata a far discutere è quella che porterà a limitare drasticamente la possibilità di limitare le emissioni di gas serra da parte delle agenzie federali. Secondo alcuni esperti una decisione del genere rischia di generare reazioni a catena volte a diminuire fortemente le possibilità di politiche ambientali nel corso dei prossimi anni.
In un’altra decisione, invece, la stessa Corte Suprema consentirà all'Amministrazione Biden di cancellare la policy "Remain in Mexico" nonostante gli Stati conservatori fossero contrari.
Le altre notizie della settimana
Pete Arredondo, il capo della polizia che diresse le operazioni di risposta alla strage di Uvalde, in cui le forze armate sono state accusate di aver reagito in ritardo, ha rassegnato le sue dimissioni dalla posizione.
La Corte Suprema del Texas ha deciso di superare una decisione di una corte inferiore, che avrebbe bloccato una legge del 1925 che impediva il diritto d’aborto. Quest’ultima, dunque, può tornare effettivamente in vigore.
I democratici alla Camera, negli ultimi giorni, avrebbero espresso perplessità sulla moratoria al prezzo del gas proposta dal presidente Biden (che taglierebbe le tasse per i prossimi tre mesi), dubbiosi sul fatto che sia la strategia migliore per garantire effettivi benefici a cittadini esasperati.
In Florida è entrata in vigore la misura ribattezzata dai suoi oppositori “Don’t Say Gay”, che avrà conseguenze soprattutto sul sistema d’istruzione dello stato. Molte scuole, infatti, hanno già avuto indicazioni per rimuovere le bandiere LGBTQ+. D’ora in poi, infatti, non si potrà più parlare di orientamento sessuale o gender identity all’interno delle istituzioni pubbliche.
In settimana il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha effettuato un viaggio in Europa per partecipare a un meeting del G7 in Germania e ad un summit della NATO in Spagna, dove è stato annunciato un nuovo piano di sostegno all’Ucraina. Fra i punti importanti della trasferta nel vecchio continente si segnalano i passi avanti per l’ingresso di Svezia e Finlandia nell’Alleanza Atlantica, nonché alcune parole rivolte non solo verso la minaccia russa, ma anche per le sfide a lungo termine provenienti dalla Cina.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha parlato della possibilità di attuare un eccezionale superamento del filibuster in modo da codificare in legge una misura che garantirebbe a livello federale il diritto d’aborto. Difficile (se non impossibile) che tale scelta abbia l’appoggio del senatore Joe Manchin, il cui voto è fondamentale per garantire la maggioranza.
In settimana si sono tenute nuove primarie in diverse parti degli Stati Uniti. Fra gli aspetti più importanti da registrare, vi è il risultato in chiaroscuro per gli incumbent: a New York la governatrice Kathy Hocul ha superato la sfida posta dal progressista Jumaane Williams e da Tom Suozzi e sarà la candidata dei democratici. In Mississippi da segnalare anche il risultato del repubblicano Michael Guest, che si è candidato al ruolo di governatore apertamente in contrasto con Trump ed ha ottenuto un importante successo.
Serata dal sapore amarognolo per i progressisti, che non sono riusciti a compiere passi avanti concreti nonostante la speranza di poter usufruire del tema aborto, tornato al centro del dibattito pubblico.