I risultati del Super Tuedsay
Nel numero di questa settimana analizziamo i risultati del Super Tuesday e il discorso sullo Stato dell'Unione di Biden
I risultati del Super Tuesday
Il Super Tuesday non ha riservato grosse sorprese, quantomeno nei risultati: Donald Trump ha vinto quasi ovunque nelle primarie del Partito Repubblicano, con l’unica eccezione del Vermont, dove ha trionfato Nikki Haley con un margine di quattro punti. Il tycoon ha ottenuto un vantaggio tra i 60 e i 70 punti percentuali in Alabama, Oklahoma e Texas, tra i 50 e i 60 punti in North Carolina, Tennessee, Arkansas e California, e tra i 20 e i 50 punti in Minnesota, Virginia, Maine, Massachusetts e Colorado. Leggermente minore è il divario in Utah, dove comunque non ha mai fatto presa.
Anche in casa Democratica è andato tutto come inizialmente previsto: Joe Biden ha vinto in tutti gli stati, venendo superato soltanto nelle Samoa Americane (dove ha avuto la meglio il semisconosciuto Jason Palmer, l’unico ad aver fatto effettivamente campagna elettorale nel territorio). I segnali, per il presidente, non sono in ogni caso del tutto positivi, visto che quasi ovunque un nutrito gruppo di elettori ha scelto l'opzione "Uncommitted" (un modo per indicare che nessuno dei candidati è gradito).
In Minnessota (dove l’affluenza è stata però molto bassa, fattore che può influire nel risultato) questa percentuale è stata del 19%, mentre in altri si è attestata a cifre solo leggermente più basse. Gli "Uncommitted" o "no preference" sono stati il 9% in Massachusetts, il 4% in Iowa, l'8% in Colorado, l'8% in Tennessee, il 6% in Alabama e il 13% in North Carolina.
Come conseguenza di questi risultati, sia Nikki Haley che Dean Philips (fin qui l’unico vero sfidante del presidente attuale in casa Dem) hanno annunciato il loro ritiro dalla corsa per le primarie: manca ancora l’ufficialità, dal momento che nessuno dei due favoriti ha già raggiunto il numero di delegati necessari per ottenere la matematica nomination, ma è ormai certo che la sfida per la Casa Bianca a novembre sarà fra Joe Biden e Donald Trump. Quest’ultimo, in ogni caso, non ha ancora ricevuto l'endorsement della sua sfidante, che ha dichiarato come il tycoon dovrà lavorare per guadagnare il sostegno dei suoi elettori.
Cosa ci ha detto il Super Tuesday
Il risultato del Super Tuesday era previsto, ragion per cui nessuno si è stupito delle vittorie di Joe Biden e Donald Trump. Nonostante questo, però, vi erano comunque dei motivi di interesse nella giornata elettorale: fra le righe, infatti, vi sono alcuni segnali che possono contribuire a comprendere meglio l’orientamento dell’elettorato per capire come questo si muoverà il prossimo novembre.
Donald Trump, ad esempio, ha vinto con un margine abbastanza ampio quasi ovunque, ma resta un profilo particolarmente divisivo per cui non sarà scontato conquistare l’elettorato che ha scelto la sua sfidante. Secondo gli exit polls della North Carolina, uno degli stati che saranno decisivi per la vittoria a novembre, Haley ha ottenuto il 61% nell’elettorato moderato. Il 78% dei suoi sostenitori, inoltre, ha dichiarato che non è intenzionato a “votare il Partito Repubblicano indipendentemente dal candidato”, mentre un quarto dei membri del GOP si sentirebbe insoddisfatto qualora il candidato dovesse essere Trump.
L’altra grande difficoltà, per Donald Trump, è relativa ai suburbs e alle città, dove è presente un elettorato mediamente più istruito. Nello stato del Minnesota, ad esempio, il tycoon ha vinto con un margine di ben quaranta punti, questo è stato molto più ristretto (di circa 10 punti) nelle contee di Hennepin e Ramsey, che includono Minneapolis, St. Paul e il primo anello dei sobborghi delle città. Nel complesso, a novembre conquistare questo tipo di elettori sarà la più grande sfida per l’ex presidente, da cui potrebbe dipendere la vittoria. D’altro canto, anche Joe Biden ha motivi di preoccupazione.
Come già sottolineato precedentemente, il numero di elettori Democratici che ha scelto di non sostenerlo rappresenta un preoccupante campanello d’allarme per l’inquilino della Casa Bianca, segno di una certa disaffezione e della contrarietà di parte della base (in particolar modo quella progressista), ad alcune politiche come quelle relative all’appoggio ad Israele.
Il discorso sullo stato dell’Unione di Biden
L’altro grande appuntamento politico della settimana è stato il discorso sullo Stato dell’Unione tenuto da Joe Biden (qui puoi trovare la nostra traduzione completa): si tratta di un consueto appuntamento annuale in cui l’inquilino della Casa Bianca parla agli americani per fare il punto sulla sua azione politica, ma questa volta era evidente la connotazione elettorale. Il presidente ha infatti insistito molto sulla sfida fra lui e Donald Trump, sottolineando come gli USA si trovino ad un bivio che potrebbe influenzare molto il futuro prossimo.
Come ha evidenziato il New York Times, il presidente non ha mai citato direttamente il nome di Trump, ma si è sempre riferito appellandolo con “il mio predecessore”, accusato di voler lasciare carta bianca a Putin in Europa e di aver fatto poco per combattere l’egemonia cinese. Biden ha inoltre rivendicato alcuni dei suoi successi nel campo della politica economica, evidenziando come gli indicatori siano in crescita e come, rispetto al 2020, la situazione del paese sia nettamente migliorata.
Il presidente, inoltre, ha cercato di rispondere anche alle accuse di quanti lo ritengono troppo vecchio per poter governare. Oltre ad aver evitato gaffe, Biden è riuscito ad offrire una prova abbastanza brillante offrendo sicurezza e capacità di affrontare il discorso. Oltre a questo, ha battuto molto sul tema dell’aborto, con la convinzione che questo sarà un elemento centrale nella prossima campagna elettorale. Questo si è visto anche nell’elenco delle persone invitate alla Casa Bianca per l’evento, fra cui vi era una donna del Texas che ha dovuto lasciare il suo stato per abortire per salvarsi la vita e una dell'Alabama a cui erano stati programmati trattamenti per la fertilità quando la Corte Suprema dello stato ha interrotto i trattamenti di fecondazione in vitro.
Nel complesso, il discorso è stato apprezzato dagli americani. Secondo un sondaggio condotto da SSRS per la CNN, il 64% di quanti l’hanno visto ha espresso un giudizio positivo.
Le altre notizie della settimana
Alla Camera dei Rappresentanti è stata proposta una legge per vietare l’utilizzo di TikTok negli Stati Uniti. Tale misura, se approvata, imporrebbe al social network di interrompere i legami con la società cinese ByteDance per evitare il divieto di utilizzo nel territorio americano.
La legge è stata proposta dopo che per mesi, in entrambi i partiti, sono cresciute le preoccupazioni a riguardo di possibili infiltrazioni del governo cinese, che potrebbe utilizzare i dati rilasciati sul social. Al momento, in ogni caso, non vi sono prove che questo sia avvenuto.
Nel corso delle ultime settimane il presidente americano Joe Biden si sta mostrando sempre più duro nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. In particolar modo l’inquilino della Casa Bianca ha criticato il numero di vittime civili nella guerra in corso a Gaza e affermato che l’invasione via terra della città di Rafah costituirebbe una linea da non valicare.
Al tempo stesso l'esercito americano costruirà un porto temporaneo e un molo sulla costa di Gaza per fornire una nuova rotta agli aiuti umanitari provenienti da Cipro. Tale piano fa parte degli ordini del presidente Biden, che punta a "inondare la zona" di aiuti che arrivano per via aerea, terrestre e marittima.
L'ex Presidente Donald Trump ha dichiarato mercoledì di essere disponibile a dibattere con il Presidente Joe Biden "in qualsiasi momento, ovunque e in qualsiasi luogo". Tale annuncio segue il Super Tuesday e il ritiro di Nikki Haley, rendendo evidente che Trump ha vinto le primarie repubblicane così come Biden quelle democratiche.
Biden non ha ancora espresso la sua posizione riguardo a un eventuale dibattito con Trump prima delle elezioni di novembre. La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha evitato di rispondere a una domanda di Fox News riguardante il possibile impatto sull'"acume" di Biden in caso di rifiuto dei dibattiti.
Nel mese di febbraio negli Stati Uniti ci sono stati 275 mila nuovi posti di lavoro, molti di più dei 198 mila attesi dagli economisti. La disoccupazione è al 3,9% ed sotto al 4% ormai da due anni.
I salari a febbraio 2024 sono cresciuti del 4,3% rispetto a un anno prima battendo il tasso di inflazione del 3,1%. I lavoratori americani stanno quindi avendo un aumento del reddito reale.
La campagna di rielezione di Joe Biden ha annunciato l'acquisto di spazi televisivi per spot per un totale di 30 milioni di dollari e nuovi viaggi per fare campagna elettorale. Questi, secondo il direttore delle comunicazioni della campagna Michael Tyler, avranno l'obiettivo di far emergere il contrasto "a tutta voce" tra la visione di Biden su "dove può andare il Paese" e "l'oscurità e la pericolosità di Donald Trump".
Proprio in uno spot pubblicato nel corso degli ultimi giorni si vede Biden ironizzare sulle voci riguardanti la sua incapacità di governare a causa dell’età.