Cosa ha detto la commissione d'inchiesta sull'assalto al Congresso
Le audizioni sull’assalto al Congresso
Si è tenuta in settimana l'audizione pubblica in prima serata a riguardo dell'assalto al Congresso operato da sostenitori di Donald Trump il 6 gennaio 2021, in cui l'ex presidente era al centro dell'attenzione con l'accusa di aver organizzato un complotto per restare al potere nonostante la sconfitta nelle elezioni. Durante le due ore di audizione, che secondo i primi sondaggi è stata seguita in televisione da oltre 20 milioni di persone, sono stati mostrati una serie di video inediti e di scatti per cercare di convincere il pubblico delle colpe del tycoon nella vicenda.
L'audizione si è infatti aperta con un messaggio del democratico Bernie Thompson, che ha mostrato una clip dell'ex Attorney General dell'amministrazione Trump William Barr, mentre di fronte alla commissione d'inchiesta affermava di aver discusso animatamente con l'ex presidente a riguardo delle sue accuse di brogli elettorali, e di essersi dimesso anche per questo motivo. Lo stesso Thompson ha dichiarato che "la democrazia americana resta in pericolo", un'affermazione cui ha fatto eco la repubblicana anti-trumpiana Liz Cheney, che ha evidenziato le responsabilità dell'ex presidente.
Sono stati mostrati, inoltre, immagini e video rimasti sino ad ora inediti volti a spiegare la crudeltà degli eventi e il ruolo di ispiratore svolto da Donald Trump. L'obiettivo dell'accusa era anche quello di dimostrare come l'ex presidente non abbia provato a bloccare i manifestanti nonostante le pressioni delle persone a lui vicine.
La Commissione ha anche provato a dimostrare il ruolo di primo piano che due dei movimenti più estremisti americani, "The Proud Boys" e "Oath Keepers", hanno avuto nell'assalto. Una delle principali domande, a questo punto, riguarda lo stesso presidente Trump: la sua condotta tenuta durante quei giorni potrà portarlo ad essere accusato di fronte a un tribunale federale?
Certamente l'audizione conteneva pesanti accuse contro Donald Trump, ma come sottolinea il New York Times, una commissione d'inchiesta della Camera non è un tribunale e lo stesso ex presidente non aveva una difesa. Per molti esperti del settore, intatti, arrivare alla condanna sarà difficile, considerando anche che fino ad ora fra tutte le persone arrestate per questioni legate all'assalto, pochissime sono state accusate di cospirazione (per quasi tutti l'imputazione è per violenza o resistenza a pubblico ufficiale). Il Partito Repubblicano sta cercando di boicottare le indagini, definendo il tutto come una strategia di partito per colpire avversari politici.
I risultati delle primarie tenute in settimana
In settimana si sono tenute una serie di primarie in diversi stati. In California si votava per scegliere i contendenti alla carica di sindaco di Los Angeles, la seconda città del paese: il sistema elettorale prevede un unico turno in cui hanno partecipato esponenti di entrambi i partiti, con i primi due chiamati ad affrontarsi nel ballottaggio.
A sfidarsi nel runoff in programma a novembre saranno Karen Bass (che era inserita nella lista delle possibili vice-presidenti di Joe Biden nel 2020 e che rappresenta l’ala progressista del Partito Democratico) e Rick Caruso, miliardario che ha puntato molto sulla lotta al crimine. Proprio quest’ultimo tema è stato centrale: il district attorney del 29mo distretto Chesa Boudin, divenuto noto per le sue politiche di riforma del sistema punitivo, è stato infatti rimosso dal suo incarico, in un voto che ha assunto fin da subito rilevanza nazionale.
Questo, però, non implica che saranno fatti necessariamente passi indietro per quanto riguarda la legislazione sul tema. A dichiararlo è stato lo stesso sindaco di San Francisco, confortato anche da altri risultati elettorali che hanno premiato candidati che proponevano soluzioni innovative per quanto riguarda il controllo dell’ordine pubblico.
Nessun problema per il governatore uscente dello stato Gavin Newsom, che ha superato senza difficoltà le sue primarie per la riconferma e sfiderà Briam Dhale nelle elezioni di novembre, nelle quali partirà come grande favorito.
Abbastanza sorprendente un risultato delle primarie in Iowa: a sfidare Chuck Grassley nel Partito Democratico sarà infatti Mike Franken, che ha sconfitto la favorita Abby Finkenauer. Per i democratici arriva un campanello d’allarme dall’affluenza per il voto in California: il dato basso può essere spiegato senza dubbio con l’assenza di partite combattute e di rilievo in parte dello stato, ma segnala comunque la poca motivazione della base del partito, anche a causa della stagnazione dell’agenda politica in quel di Washington.
Come sempre nell’ultimo periodo, particolare attenzione va riservata anche alla sfida tutta interna ai repubblicani fra gli esponenti fedeli all’ex presidente Donald Trump e quelli che rappresentano l’establishment del Partito. Diverse le sfide per la Camera: in Mississippi, Michael Guest, uno degli eletti del GOP che votò per la creazione di una commissione d’inchiesta sull’assalto al Congresso, è stato costretto al runoff da Michael Cassidy, mentre in South Dakota Dusty Johnson (altro esponente che si schierò a favore dell'inchiesta) ha avuto la meglio su Taffy Howard, appoggiato da Trump, ottenendo circa il 60% dei voti.
Sempre in Mississippi andrà al ballottaggio anche il repubblicano Steven Palazzo, finito al centro di un’inchiesta per aver utilizzato fondi elettorali a scopi personali: a sfidarlo sarà Mike Enzell. In New Mexico vince le primarie repubblicane per la carica di governatore Mark Ronchetti, un ex meteorologo che sfiderà l’incumbent Michelle Lujan-Grisham. In South Dakota, il numero 2 dei repubblicani al Senato John Thune si riconferma con facilità alle primarie, così come Kristi Noem, la Governatrice repubblicana uscente.
In New Jersey un repubblicano moderato che aveva votato a favore del Bipartisan Infrastrutture Bill, Chris Smith, ha vinto la sfida contro l'esponente della destra del partito e conduttore radiofonico Mike Crispi, che aveva l'appoggio sia di Donald Trump che di Rudy Giuliani. Per l'ex presidente non arrivano buone notizie anche dalla California, dove David Valadao e Young Kim hanno vinto le sfide contro gli esponenti appoggiati dal tycoon.
Le altre notizie della settimana
L’FBI ha arrestato il repubblicano Ryan Kelley, candidato alla carica di governatore del Michigan, in relazione all’assalto al Congresso avvenuto il 6 gennaio 2021. Si tratta della prima persona candidata ad una carica pubblica ad essere arrestata per la vicenda.
Un nuovo report mostra come il numero di persone americane che si riconoscono come transgender sia notevolmente aumentato negli ultimi anni, arrivando alla cifra di 1.6 milioni. L'analisi, basandosi su indagini sanitarie del governo condotte dal 2017 al 2020, ha stimato che l'1,4% dei giovani tra i 13 ei 17 anni e l'1,3% dei giovani tra i 18 e i 24 anni erano transgender, rispetto a circa lo 0,5% di tutti gli adulti .
L’inflazione nel mese di maggio negli Stati Uniti è aumentata all’8,6% su base annuale, record da 40 anni, più delle stime. Ma togliendo cibo ed energia (i due elementi più volatili), l’inflazione è in leggere discesa al 6,0% annuale.
Giovedì la Camera ha approvato un disegno di legge per impedire alle persone che rappresentano una minaccia per sé stessi e per gli altri di possedere armi. La legislazione, soprannominata “Federal Extreme Risk Protection Order”, è passata con 224 voti a favore e 202 contrari. Da segnalare il voto a favore di cinque repubblicani: Fred Upton (Mich.), Adam Kinzinger (Ill.), Anthony Gonzalez (Ohio), Brian Fitzpatrick (Pa.) e Chris Jacobs (N.Y.). Il democratico Jared Golden (Maine) ha invece votato contro.
Il giorno prima la stessa Camera aveva approvato una misura che aumenterebbe da 18 a 21 anni l’età minima per acquistare armi semiautomatiche: per entrambe le norme, in ogni caso, le possibilità di passaggio al Senato sono minime.
Stando a quanto riportato da The Hill, potrebbe arrivare questo mese la decisione con cui la Corte Suprema deciderà di rovesciare la sentenza Roe vs Wade, che regola il diritto d'aborto negli Stati Uniti. La Casa Bianca, da questo punto di vista, avrebbe già dialogato con le associazioni di categoria per cercare un'ampia battaglia legale sul tema, anche se è difficile capire i possibili margini di successo che quest'ultima potrebbe avere.