Chi è il Kennedy che può far perdere le elezioni a Biden
In questo numero parliamo della campagna elettorale di Robert F. Kennedy Jr. e del peso che potrebbe avere nelle prossime presidenziali
Chi è il Kennedy che può far perdere le elezioni a Biden
Oltre ai due candidati principali per la Casa Bianca, c'è un terzo sfidante che potrebbe avere un ruolo nel percorso presidenziale: Robert F. Kennedy Jr., infatti, correrà alle prossime elezioni da Indipendente. Si tratta del figlio terzogenito di Robert Kennedy e del nipote dell'ex presidente John Fitzgerald, che già all'inizio di questa campagna elettorale aveva provato a correre nelle primarie Democratiche contro Joe Biden.
Ma chi è Robert F. Kennedy jr e quali sono le sue posizioni politiche? L'attuale candidato alla Casa Bianca è nato nel 1954 e ha avuto un percorso di crescita tutt'altro che facile. Dopo l'uccisione del padre, avvenuta quando quest'ultimo era il candidato del Partito Democratico alle elezioni del 1968, Kennedy jr ha sofferto di problemi legati alla droga, venendo anche arrestato per possesso di marijuana all'età di sedici anni.
Nonostante queste difficoltà, in ogni caso, è riuscito a laurearsi in legge all’Università della Virginia, ma l'anno seguente i problemi con la droga ne hanno frenato nuovamente la carriera: Kennedy jr è stato infatti nuovamente arrestato per possesso di eroina ed è entrato all'interno di una comunità di recupero. A questo periodo risale anche l’inizio dell’attivismo politico, soprattutto per le cause ambientali e dei diritti.
Negli ultimi anni, però, è salito alla ribalta soprattutto per aver appoggiato diverse teorie del complotto. In particolar modo, durante la pandemia, si è preso la scena per le sue posizioni contrarie ai vaccini. Già nel 2005, del resto, aveva sostenuto possibili relazioni con l’autismo: a riguardo, nel 2007 è divenuto consigliere legale del World Mercury Project, un'associazione che punta a dimostrare i legami fra il siero e tale disturbo.
La sua campagna elettorale, in ogni caso, sta attirando un certo interesse mediatico. Su POLITICO, un articolo ha messo in luce come Kennedy, sfruttando i legami con il movimento anti-vaccinista e l'attivismo ambientale, stia riuscendo a convincere persone normalmente disinteressate alla politica a contribuire alla sua causa. Circa 21.000 donatori hanno finanziato la sua campagna con almeno $200. Il 74 percento di questi non aveva effettuato contributi politici quattro anni fa.
Al momento, in ogni caso, va considerato che Kennedy è ufficialmente sulle schede soltanto in Utah, anche se lo staff della sua campagna elettorale è al lavoro per raccogliere le firme utili ad ottenere la candidatura anche in molti altri territori. Durante una manifestazione a Oakland, inoltre, Kennedy ha presentato l'avvocata Nicole Shanahan come parte del suo ticket presidenziale.
Sempre nelle ultime ore, inoltre, una nuova polemica ha colpito la sua campagna elettorale: in una e-mail inviata giovedì ai sostenitori era affermato che i rivoltosi accusati di crimini in relazione all’attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021 e trattenuti in carcere fossero “privati delle loro libertà costituzionali”. Quasi immediatamente è arrivata la ritrattazione, con una portavoce che ha sostenuto come tali opinioni fossero state inserite senza il consenso dello stesso candidato, che non le condivideva.
Come sottolineato dal New York Times, la grande questione intorno alla sua candidatura è relativa alla possibilità che la sua presenza possa danneggiare l’uno o l’altro candidato principale. Un sondaggio pubblicato lo scorso febbraio da Fox News, che lo considerava intorno al 13%, evidenziava come lo stesso Kennedy jr drenasse consenso sia a Joe Biden che a Donald Trump.
Per quanto riguarda i numeri, va sottolineato come al momento i risultati siano molto diversi fra loro: una rilevazione fatta da Emerson College, nei primi giorni di aprile, lo quotava all’8%, con la stessa percentuale presente in un sondaggio di Data for Progress. In altre previsioni, però, i dati sono più bassi. In questo va considerato, però, che non tutte le aziende sondaggistiche prevedono la presenza di un terzo candidato nelle loro interviste. Questi numeri sono comunque abbastanza consistenti da permettere a Robert F. Kennedy jr di poter avere un ruolo nelle prossime elezioni.
Numeri così alti come quelli rilevati da alcune case sondaggistiche non sono raggiunti da un candidato di un terzo partito dalle elezioni del 1996 (che quattro anni prima aveva superato addirittura il 18%), quando l’outsider Ross Perot ottenne 8 milioni di voti e l’8% dei consensi. Proprio per questo motivo, soprattutto in casa Democratica, c’è una certa paura relativa al fatto che tale candidatura possa avere un peso rilevante e costare la vittoria a Biden: già in passato, infatti, alcuni analisti hanno sostenuto come poche migliaia di voti ottenuti da sfidanti terzi siano state rilevanti.
Come sottolinea ancora il New York Times, ad esempio, nel 2016 la candidata del Green Party Jill Stein ottenne 30.000 nello stato decisivo del Wisconsin, superiori al margine di vittoria di Donald Trump su Hillary Clinton. Anche nel 2000, inoltre, i Dem accusarono lo sfidante dello stesso partito Ralph Nader di aver contribuito a far perdere Al Gore.
Donald Trump ha depositato la cauzione per un processo a New York
Donald Trump ha raccolto i fondi necessari per depositare una cauzione di 175 milioni di dollari. Questo gli permette di appellarsi alla sentenza di primo grado nel processo per frode finanziaria a New York, evitando così di dover pagare l'eventuale sanzione finale fino a dopo le elezioni presidenziali.
L'ex presidente ha ottenuto la cauzione tramite la Knight Specialty Insurance Company, come annunciato lunedì sera. Precedentemente, aveva anche garantito una cauzione di 92 milioni di dollari per affrontare la causa civile per diffamazione intentata dalla scrittrice E. Jean Carroll. È improbabile che la corte d'appello, che gestisce il caso di frode civile, emetta un verdetto prima dell'autunno. Ciò significa che eventuali sanzioni finanziarie nei confronti di Trump saranno probabilmente imposte dopo novembre.
Inizialmente, la cauzione era stata fissata a 454 milioni di dollari (e l’ex presidente stava facendo fatica a pagarla), ma è stata successivamente ridotta a 175 milioni. I legali di Trump hanno convinto un giudice che sarebbe stato praticamente impossibile raccogliere una somma così elevata senza vendere parti significative dell'impero immobiliare della famiglia Trump.
Le altre notizie della settimana:
Nella giornata di martedì si è tenuto un lungo colloquio telefonico fra il presidente americano Biden e il suo omologo cinese Xi Jinping. Nel corso della chiamata sono stati toccati diversi temi, a partire dai vari conflitti in giro per il mondo. Particolare attenzione è stata data dall’inquilino della Casa Bianca al tema di Taiwan.
Nella chiamata, Xi ha anche criticato il "flusso infinito di misure" adottate dagli Stati Uniti per cercare di sopprimere l'economia, la scienza e la tecnologia della Cina. Biden ha avuto un colloquio telefonico anche con il presidente Benjamin Nethanyau, in cui ha affermato come la linea politica degli Stati Uniti nei confronti della guerra dipenderà dalla capacità israeliana di proteggere meglio la popolazione civile.
In un’intervista rilasciata la scorsa settimana, Donald Trump aveva definito “un grande errore” il bombardamento operato da Israele nella striscia di Gaza. In reazione a queste dichiarazioni, negli ultimi giorni gli alleati dell’ex presidente si sono prodigati nel difendere la linea di vicinanza a Israele del Partito Repubblicano.
"L'ex presidente continua ad essere dalla parte di Israele e dell’alleanza strategica con esso. Non credo che questo cambierà", ha infatti sostenuto in una nota un ex alto funzionario dell'amministrazione Trump.
Una importante decisione della Corte Suprema della Florida spiana la strada a un divieto all’aborto dopo sei settimane dal concepimento, un lasso di tempo che renderebbe quasi impossibile ricorrere a tale diritto. Biden ha duramente criticato tale scelta, definendola come estrema.
Allo stesso tempo, la Corte Suprema ha anche aperto alla possibilità che un emendamento riguardante la possibilità di mantenere l’aborto entro ventiquattro settimane possa essere messo al voto in un referendum da tenere il prossimo novembre.
A marzo, negli Stati Uniti sono stati creati 303 mila nuovi posti di lavoro, oltre il 50% in più dei 200.000 previsti dagli economisti. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,8%, rispetto al 3,9% del mese precedente.
Il mercato del lavoro americano nel 2023 si è dimostrato più forte rispetto al passato. A marzo, i settori legati ai servizi, come la sanità, la pubblica amministrazione, il tempo libero e l'ospitalità, hanno continuato a sostenere l'economia in generale e a contribuire al mantenimento di un basso tasso di disoccupazione.
Il governo federale degli Stati Uniti si appresta a fornire un prestito di 1,5 miliardi di dollari per il riavvio di una centrale nucleare nel Michigan sudoccidentale. Holtec International ha acquistato l'impianto di Palisades, da 800 megawatt, nel 2022, con l'obiettivo iniziale di smantellarlo.
Ora, però, l'obiettivo è quello di riattivarlo entro la fine del 2025, grazie al supporto fornito dallo Stato del Michigan e dall'amministrazione Biden. Il progetto dovrà comunque superare diversi ostacoli, inclusi ispezioni, test e l'approvazione della Commissione di Regolamentazione Nucleare degli Stati Uniti.