Aborto sotto attacco, di nuovo
Nel numero di questa settimana parliamo della controversia giudiziaria legata all'utilizzo della pillola abortiva e dell'arresto del giovane che ha diffuso documenti riservati
L’aborto è di nuovo al centro di controversie giudiziarie
A poco più di un anno di distanza dalla decisione con cui la Corte Suprema ha rovesciato la sentenza che garantiva la protezione federale all'aborto, un'altra scelta operata dal giudice federale del Texas Matthew J. Kacsmaryk (nominato da Donald Trump), potrebbe dare vita ad un'altra battaglia legale sul tema.
La vicenda ha preso il via alcuni giorni fa, quando il giudice sopracitato ha revocato la scelta con cui 23 anni fa la Food and Drug Administration ha regolato l'utilizzo del mifepristone, dando all'agenzia sette giorni per ricorrere in appello. Tale medicinale è una delle due pillole abortive che sono attualmente utilizzate negli Stati Uniti per l'interruzione di gravidanza (l'altra è il misoprostol, che potrà continuare ad essere regolarmente usato).
Per coloro che hanno proposto questa vertenza, quando la FDA ha approvato l'utilizzo del medicinale non ha effettuato gli adeguati controlli necessari, né studiato i potenziali rischi per la salute. La stessa agenzia ed il Dipartimento di Giustizia hanno risposto, affermando che negli anni sono stati effettuati numerosi studi, e tutti hanno provato come tale pillola sia sicura, ed i rischi di conseguenze avverse molto rari.
Stando a quanto sottolineato dal New York Times, inoltre, diversi esperti legali hanno evidenziato come si tratti della prima volta che un giudice ordini di bloccare la circolazione di un farmaco contrariamente al parere della FDA, cosa che potrebbe avere conseguenze pesanti sull'autorità del governo federale di regolare altri tipi di medicinali. Inoltre, la stessa decisione del giudice texano ha alcune problematiche dal punto di vista giuridico: per legge, soltanto le persone che hanno avuto un danno esplicito possono iniziare una causa legale.
In questo caso, invece, ad iniziare la pratica dal punto di vista giuridico sono stati dei medici che non prescrivono tale medicinale e che si ritengono danneggiati, in quanto trattare persone che possono avere complicanze dall'utilizzo della pillola abortiva può distrarli dall'attività ordinaria e va contro i loro valori.
La questione è particolarmente delicata, anche perché esattamente dopo un'ora dalla decisione un giudice dello stato di Washington, Thomas O. Rice, ha emanato una regolamentazione contraria, ordinando di mantenere in vigore la situazione attuale, almeno nei 17 stati che garantiscono l'utilizzo del farmaco nella loro giurisdizione. Pochi giorni dopo, la Corte d’Appello del quinto distretto ha deliberato che la pillola potesse continuare ad essere distribuita, ma con forti limitazioni: la decisione è stata ottenuta con due voti a favore ed uno contrario. Hanno optato per le misure più restrittive i giudici Kurt Engelhardt e Andrew Oldham, entrambi scelti da Donald Trump, mentre è stato di parere opposto Catharina Haynes, nominata invece da George W. Bush.
Nei giorni successivi, però, la vicenda si è colorata di ulteriori sviluppi: il giudice della Corte Suprema Samuel A. Alito Jr., ha emanato quello che legalmente viene definito temporary stay, che di fatto mantiene lo status quo fino a mezzanotte della giornata di mercoledì, in maniera tale da dare ai giudici il tempo per analizzare le sentenze delle corti inferiori e studiare per bene il caso. Questa mossa è stata la conseguenza di una emergency application richiesta venerdì mattina dall’amministrazione Biden, che ha chiesto ai giudici di intervenire con urgenza sulla vicenda.
Una seconda emergency application era stata presentata anche dal Danco Laboratories, il gruppo di distribuzione farmaceutico che produce la pillola, in cui si affermava che i giudici non dovevano avere il potere di interferire sul processo di approvazione dei farmaci da parte delle aziende sanitarie. Sebbene la decisione del giudice della Corte Suprema abbia di fatto mantenuto lo status quo, è difficile fare previsioni su quelle che potrebbero essere le decisioni future della massima istituzione giudiziaria.
Quasi in contemporanea, da parte del Partito Repubblicano è arrivata un'altra offensiva contro l'aborto. Il governatore della Florida Ron DeSantis ha infatti firmato una legge che vieta l'aborto dopo sei settimane di gravidanza. In una dichiarazione, DeSantis ha affermato: “Siamo orgogliosi di sostenere la vita e la famiglia nello Stato della Florida. Elogio il Parlamento per aver approvato l'Heartbeat Protection Act, che amplia le tutele pro-life e fornisce risorse aggiuntive per le giovani madri e per le famiglie”.
La Florida era fino ad ora considerata un rifugio per chi cercava di abortire al Sud, soprattutto poiché gli Stati vicini – Alabama, Georgia, Louisiana e Mississippi – avevano già introdotto divieti che hanno portato alla chiusura delle cliniche per l’aborto. La nuova legge vieta ai fornitori di servizi sanitari di praticare o indurre consapevolmente un aborto dopo le sei settimane di gravidanza, un periodo in cui molte donne non sanno ancora di essere incinte. Gli aborti possono essere effettuati dopo questo limite (solo entro le quindici settimane), esclusivamente per salvare la vita della persona incinta, per "scongiurare un grave rischio" per la salute del paziente, in caso di "anomalia fetale fatale" e in casi di stupro, incesto o tratta di esseri umani.
L’arresto del giovane che ha trafugato e diffuso documenti segreti
È stata scoperta l'identità del ragazzo che ha divulgato una serie di documenti dell'intelligence classificati come riservati, contenenti informazioni delicate sulla guerra in Ucraina, nonché sulla raccolta di informazioni sugli alleati dell'America, tra cui la Corea del Sud e Israele. Si tratta di Jack Teixeira, un 21enne soldato della Guardia Nazionale Aerea del Massachusetts, leader del piccolo gruppo Discord da cui sono trapelati i file. Stando a quanto riportato dal New York Times, Teixeira è un membro del dipartimento intelligence della Guardia Nazionale, e contemporaneamente era a capo del gruppo presente nella celebre piattaforma utilizzata dai gamers intitolato "Thug Shaker Central", lo stesso dove i documenti sono stati divulgati negli ultimi mesi.
Stando a quanto riportato dal quotidiano newyorkese, i documenti hanno iniziato a circolare sul web dopo che un membro giovane del gruppo ne ha preso diverse decine e li ha condivisi su un altro forum online pubblico, da cui sono passati su Twitter e poi Telegram. Quando gli agenti sono arrivati a casa sua per arrestarlo, diversi giornalisti erano già appostati all'esterno dell'abitazione, in quanto quasi in contemporanea numerosi organi di stampa erano giunti all'identità del giovane. Il Washington Post è stato il primo a parlare del gruppo Discord in cui veniva condiviso il materiale trafugato. La fonte principale della storia del Washington Post era un minorenne, a cui è stato concesso l'anonimato e che era membro del già citato gruppo sulla piattaforma Discord.
In relazione a questa vicenda, gli Stati Uniti sono pronti ad aumentare il livello della sicurezza per quanto riguarda l'accesso ai documenti riservati.
Le altre notizie della settimana:
Dianne Feinstein, senatrice ottantanovenne della California, ha chiesto di essere momentaneamente sostituita all’interno del Judiciary Committee, a causa della sua lunga assenza dovuta a problematiche di salute. Questo suo prolungato mancare dalla Upper House rischia comunque di creare diversi problemi ai Democratici, in quanto toglie un voto fondamentale, vista la risicata maggioranza del partito.
Proprio per questo motivo alcuni membri, fra cui la deputata Ro Khanna, hanno chiesto le sue dimissioni, in modo da eleggere un sostituto. La stessa Feinstein, però, ha affermato: “Ho intenzione di tornare il più presto possibile, appena i miei medici mi daranno l’autorizzazione per viaggiare”.
Il procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg, divenuto famoso per l'indagine che ha portato all'incriminazione di Donald Trump, ha citato in giudizio l'House Judiciary Chair, il Repubblicano Jim Jordan, per aver attuato nei suoi confronti una campagna intimidatoria volta ad attaccare il lavoro del suo ufficio.
I Repubblicani della Camera, infatti, hanno aperto un'indagine interna sul comportamento di Bragg, avendo chiamato a testimoniare un ex membro del gruppo che ha lavorato all'inchiesta contro Trump, Mark Pomerantz. A riguardo, Bragg ha affermato: "Il Congresso non ha alcun potere per vigilare sulla vicenda. Invece di assicurare un regolare processo, Jordan ed il suo Committee stanno partecipando ad una campagna intimidatoria ed ostruttoria".
Il Dipartimento di Giustizia ha iniziato a condividere con alcuni membri del Congresso i documenti classificati come riservati che negli ultimi mesi sono stati trovati in possesso di Joe Biden e Donald Trump. Questi, infatti, sono stati messi a disposizione della cosiddetta Gang of Eight, che comprende i quattro leader del Congresso ed i senatori e membri della camera che sono presenti negli Intelligence Committee.
La decisione è stata presa dopo che per mesi i membri delle Camere avevano chiesto di poter avere accesso a questi documenti per poterne valutare i contenuti.
Il senatore Democratico della Pennsylvania Bob Casey ha dichiarato di volersi candidare al Senato nelle elezioni in programma nel 2024, andando alla ricerca del suo quarto mandato. Si tratta di una buona notizia per i Dem, che vedono ora crescere le possibilità di mantenere un seggio difficile.
La National Public Radio, l'organizzazione indipendente che gestisce le stazioni radio negli Stati Uniti, ha annunciato che smetterà di utilizzare i propri canali ufficiali su Twitter. La scelta è stata deliberata dopo che il network aveva deciso di attribuire all'ente (che riceve solo una minima parte del suo budget da un'agenzia federale) l'etichetta di "media affiliato ad uno stato", la stessa che viene attribuita ai media di stato di paesi come Russia e Cina. Pochi giorni dopo, la stessa decisione è stata presa da PBS.
Il leader della maggioranza democratica al Senato degli Stati Uniti, Chuck Schumer, sta lavorando per presentare una proposta di legge che regolamenti l'intelligenza artificiale (IA). Questa iniziativa è considerata urgente, poiché gli Stati Uniti non vogliono rimanere indietro rispetto ad altri Paesi (in particolare la Cina) nel campo dello sviluppo tecnologico e della definizione delle regole dell’IA.
L'obiettivo è sviluppare regolamentazioni che bilancino sicurezza, responsabilità, trasparenza e innovazione. Le possibili regolamentazioni si concentrerebbero su quattro principi guida per garantire un'IA responsabile: identificazione dei creatori e del pubblico dell'algoritmo, divulgazione della fonte dei dati, spiegazione del processo decisionale dell'algoritmo e confini etici trasparenti e solidi.
Il Partito Democratico degli Stati Uniti ha scelto Chicago come sede della sua Convention per la nomina del candidato presidenziale del 2024. La decisione è arrivata dopo le deliberazioni e le visite in loco dei membri del Comitato Nazionale Democratico. Negli ultimi mesi, il DNC aveva preso in considerazione Chicago ed Atlanta come le candidate principali.
Gli Stati Uniti rispondono a muso duro alle esercitazioni militari cinesi, con le più grandi esercitazioni congiunte di sempre con le Filippine, iniziate il giorno dopo che le forze cinesi hanno terminato le esercitazioni intorno a Taiwan. Più di 17.600 soldati americani e filippini stanno partecipando alla prevista esercitazione bilaterale annuale, che durerà fino al 28 aprile e comprenderà esercitazioni a fuoco vivo. Si tratta del doppio del numero di partecipanti dell'anno scorso, secondo l'ambasciata statunitense a Manila.